LE CASE CHIUSE DI PALERMO - DI PALMA PAUME
10.04.2016 20:07
19.07.2015 20:23
Era l'anno 1958, e la senatrice Merlin vinse la battaglia piu' grande della propria vita, ottenendo la chiusura dei bordelli, simbolo di oscenita' in una nazione avviata verso il boom economico e l'emancipazione totale delle donne.A Palermo i casini erano numerosi e ben attrezzati (almeno quelli in regola e registrati). Tra i tanti si ricordano :“Pensione delle Rose” in via Ventura dietro al teatro Politeama.“Pensione Jolanda”, sempre in via Ventura ma al piano inferiore del precedente.“Pensione Flores” in via Gagini, dove si serviva nientemeno che Salvatore Giuliano.“Il ritrovo Taibbi” in piazza Monte di Pieta' e “L'Igea” in via Lungarini.“Vemeille” ed il “Settequarti” in vicolo Marotta, traversa di Corso Vittorio Emanuele.“Pensione 900”, la cui attivita' fu interrotta tragicamente dal bombardamento del marzo '43.Il casino gestito da madame Teresa Valido, in corso Vittorio Emanuele, il preferito dai gerarchi fascisti.“La pensione Buganè", a piazza Sant'Oliva, di fronte al Circolo Uffiali dell'Esercito, tra i piu' fedeli frequentatori, ma frequentato anche dagli ecclesiastici...Ma questi erano i casini piu' “ in “... Gli altri, meno eleganti e confortevoli, erano disseminati un po' per tutta la citta', dalla Cala alla via Cassari, dal vicolo Ragusi a via Candelai.
(Prezzario di una casa d'appuntamenti)