IMPUTATI - di VINCENZO LA LIA

05.06.2016 20:40
Ogni volta la stessa frase che racchiudeva  il medesimo termine (impupati)  sia che fosse un matrimonio, un battesimo, una comunione o anche per una semplice uscita domenicale per andare a messa  (Giustina impupati e smovite.) 
L' impupamento  era lungo e complesso e constava nel trucco, parrucco e vestimento. ..... più che parrucco si trattava del facimento  del tuppo. Non era un  acconciatura  da  quattro e quattr'otto e per una donna maritata, uscire con i capelli slegati che filtrassero il sole e  seguissero le onde del vento,  quasi sicuramente  sarebbe stato  motivo di richiamo  sessuale per gli altri masculi. Guai ad uscire di casa senza tuppo e velo in testa, a semioccultare i femminili lineamenti, sarebbe stato roba da fedigrafe e maleimpupate. 
Impupare  rendersi bella e non a significare la gestibilita', la totale obbedienza a comandi prestabiliti, come quei pezzi di legno e lamiera gestiti da invisibili  fili. 
Non a caso   lo zio jerry accussi chiamato per i dieci  anni  passati in America , aveva chiamato pupiddo  il suo cane cirneco,  tanto era bello nei lineamenti e nella sua livrea.  Qualsiasi altro nome non avrebbe reso giustizia alle sue avvenenze canine. 
E poi  quel giorno ricordo mio padre che alla vista di quelle vigne mi disse .... ( tu  di campagna, non ne capisci  una beata  minchia,  siamo a luglio e ancora non le hai impupate   e parino malimpaiate e crisciuti  a troffa).
Ebbi qualche esitazione, su cosa volesse dirmi, ma poi pensai al tuppo, al trucco, alla  vestizione  e per ultimo ma non per importanza, al cirneco dello zio jerry Pupiddo e tutto fu più chiaro. 

La Lia Vincenzo giugno 2016